Bruna Bonelli was born in Lirio, in the picturesque landscape of the Oltrepò Pavese, and lives in Broni (PV) where she devotes herself full-time to her paintings. After graduating, she worked in the family business without neglecting her passion for art.
She enrolled in a painting course in Pavia under the guidance of Sergio Maggi, aka Pisy, a great professional and friend. Her artistic career includes several collective and personal exhibitions, both in Italy and abroad. She has collected awards and recognitions that confirm a talent that is not expressed with the exuberance of appearance, but with the strength of feeling.
She embraces the realistic description and, like her master, allows herself flights of imagination that range from a traditional context to contemporary impressionism. Her landscapes are real environments that are imperceptibly modified, always in a positive key.
Bruna is the messenger of an anthropological-social revolution that is inserted into an apparently tame and compliant context. Her mission is to upset the atavistic references of a patriarchal society in order to return the universe to the Mother Goddess. In her paintings, only peace reigns because what is celebrated is the representation of beauty and nature interpreted by a purely feminine feeling.
Her works celebrate uncontaminated places, real and dreamlike at the same time, purified of any arrogant entity. Women are the protagonists, while men have the privileged role of spectators. Guided by the spirit of the Great Mother, Bonelli shows us the feminine, strong and maternal aspect of God. The Mother Earth depicted in the landscapes embodies the highest essence of her art.
In her works, there is the symbol of the unity of all forms existing in nature; the inherent power of water, stones, animals, hills, trees, flowers, and women represents the highest form of rebirth and regeneration, of becoming and transformation. The woman does not appear as the object of material desires but as the pure embodiment of the spirit of nature and landscape. The protagonist of each work is always her, the mother of all mothers and God the Father himself.
A new, fair, harmonious world, where the colours used are aimed at giving serenity, respect and balance, the same balance lost with the advent of a patriarchal society. In the human figure, she recovers the gaze, intense and expressive. The eyes she paints are generally clear are windows to transparent, sincere and sensitive souls. Nothing is left to chance, everything is immanently imbued with a maternal and protective essence. The charm of “gender” painting conveys a serenity to the observer. It is an excellent stimulus for those who want to live without ceasing to seek their own civil, social, and moral elevation.
Art is a need, and Bruna Bonelli’s need is to reconstitute the primordial order of nature, balanced and fair, in the utopian space of a simple frame.
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Article edit by Prof. Luca Caricato
Luca Caricato – The World of Art
Leonardo Da Vinci Scholar – Art Historian – Art Expert
L'equilibrio tra arte e realtà.
A cura del Prof. Luca Caricato
Bruna Bonelli è nata a Lirio, in una cornice paesaggistica molto suggestiva dell’Oltrepò Pavese e vive a Broni (PV) dove si dedica a tempo pieno ai suoi dipinti. Dopo il diploma lavora presso l’azienda di famiglia senza trascurare la sua passione per l’arte.
Si iscrive ad un corso di pittura a Pavia sotto la guida del maestro Sergio Maggi, in arte Pisy, grande professionista e amico. Il suo percorso artistico conta diverse mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero. Colleziona premi e riconoscimenti che confermano un talento che non si esprime con l'esuberanza dell'apparire ma con la forza del sentire.
Accarezza la descrizione realistica e come al suo maestro si permette dei voli di fantasia che spaziano da un contesto tradizionale per approdare all'impressionismo contemporaneo. I suoi paesaggi sono ambienti reali che vengono modificati in maniera impercettibile e in chiave sempre positiva. Bruna è la messaggera di una rivoluzione antropologica-sociale che si inserisce in un contesto apparentemente mansueto e accondiscendente. La sua missione è quella di sconvolgere i riferimenti atavici di una società patriarcale al fine di restituire l'universo alla Dea Madre. Nei suoi dipinti regna solo la pace perchè si celebra la rappresentazione della bellezza e della natura interpretata da un sentire prettamente femminile.
Nei suoi lavori vengono celebrati i luoghi incontaminati, reali e onirici allo stesso tempo, depurati da qualsiasi entità arrogante. La donna ne è protagonista mentre all'uomo compete il ruolo privilegiato di spettatore. Guidata dallo spirito della Grande Madre la Bonelli ci mostra l’aspetto femminile, forte e materno di Dio.
La Madre Terra raffigurata nei paesaggi incarna l’essenza più alta della sua arte. Nelle sue opere c'è il simbolo dell’unità di tutte le forme esistenti in natura; il potere insito dell’acqua, delle pietre, degli animali, delle colline, degli alberi, dei fiori e delle donne che rappresenta come la più alta forma di rinascita e rigenerazione, di divenire e di trasformazione. La donna non compare come oggetto di desideri materiali ma come la pura incarnazione dello spirito della natura e del paesaggio. La protagonista di ogni opera è sempre lei, la madre di tutte le madri e dello stesso Dio Padre.
Un mondo nuovo, giusto, armonico, dove i colori utilizzati sono rivolti a donare serenità, rispetto ed equilibrio, lo stesso equilibrio perduto con l'avvento della società patriarcale. Nella figura umana recupera lo sguardo, intenso ed espressivo. Gli occhi che dipinge sono generalmente chiari, finestre di anime trasparenti, sincere e sensibili. Nulla è dato al caso, tutto è immanentemente intriso di un'essenza materna e protettiva. Il fascino della pittura di “genere” trasmette una serenità a chi l’osserva. Stimolo eccellente per chi vuole vivere senza smettere di cercare la propria elevazione civile, sociale e morale.
L'arte è esigenza e l'esigenza di Bruna Bonelli è quella di ricostituire l'ordine primordiale della natura, equilibrato e giusto, nello spazio utopico di una semplice cornice.