Viversani
Cosa ci ha insegnato Leonardo Da Vinci?
Il 2019 è un anno speciale per gli appassionati di arte, storia e tecnologia di tutto il mondo: ricorrono, infatti, i 500 anni dalla morte di quello che è considerato uno dei più grandi geni dell’umanità, Leonardo Da Vinci. Se tutti conoscono i suoi dipinti e le sue invenzioni più celebri, come la Gioconda, l’Ultima cena e le macchine volanti, pochi sanno che Leonardo non era solo un talentuoso artista e inventore, ma anche un profondo appassionato dell’anatomia umana. L’artista dedicò molti anni della sua vita allo studio del corpo umano e delle sue funzioni, facendo scoperte molto importanti dal punto di vista scientifico e medico.
Era un grande appassionato di anatomia
Leonardo Da Vinci fu uno degli artisti che si dedicarono maggiormente allo studio dell’anatomia umana, con l’intento- sembra- di scrivere un trattato illustrato sul tema.
* Il suo interesse, però, andava ben oltre quello normale e necessario per uno scultore e pittore. A muoverlo era la sua vocazione scientifica: Leonardo non voleva solo sapere com’era fatto il corpo umano per poterlo rappresentare meglio, ma voleva anche comprendere quali fossero le sue parti, come funzionassero e che relazioni avessero le une con le altre. Ecco perché non si limitò, come molti altri artisti, a considerare le strutture muscolari e ossee.
* Studiò animali vivi e sezionati, fece autopsie, analizzò teschi umani, si servì di calchi e riproduzioni, producendo vari opuscoli e disegni di anatomia.
L’intervista all’esperto
Abbiamo chiesto allo studioso vinciano Luca Caricato, laureato in Lettere moderne, che ha iniziato ad occuparsi di Leonardo durante il suo soggiorno a Parigi mentre studiava presso la facoltà di storia e di storia dell’arte. Caricato ci racconta il legame fra Leonardo da Vinci e il mondo della salute svelandoci alcune curiosità.
Leonardo dedicò vari disegni all’anatomia umana. Abbiamo altre “prove” del suo interesse in campo medico-scientifico?
Esistono numerose prove che dimostrano quanto Leonardo fosse attento alla salute e interessato a capire anatomia e funzionamento del corpo umano. Per esempio, uno dei suoi progetti più celebri, la Città ideale, ci dice quanto contasse per lui l’aspetto igienico-sanitario degli ambienti: per lui la città ideale doveva escludere il propagarsi di contagi e malattie progettando corsi d’acqua potabile che fossero ingegnosamente separati dalle acque di scarico e quindi dall’impianto fognario. preservati dalle contaminazioni dei corsi di acqua di scarico. Seppe distinguere in maniera funzionale anche i livelli stradali pedonali, poste in zone sopraelevate, rispetto alle zone di trasporto dedicate al mercato, di sicuro meno praticabili e pulite di quelle dedicate al passeggio. In alcuni suoi scritti, invece, consigliava quello che molti medici suggeriscono ancora oggi, piccoli consigli che quotidianamente continuiamo a prendere sottogamba. É curioso il fatto che consigli persino di non dimenticare mai di andare in bagno e di liberarsi.
Se vuoi star sano, osserva questa norma:
non mangiare senza voglia, e cena lieve;
mastica bene e quel che in te ricevi
sia ben cotto e di semplice forma.
Chi medicina piglia mal s’informa.
Guardati dall’ira e fuggi l’aria grieve;
Su dritto sta, quando da mensa leve,
di mezzogiorno fa che tu non dorma.
E il vino sia temprato, poco e spesso,
non fuordipasto, nè a stomaco vuoto.
Non aspettare nè indugiare il cesso;
se fai esercizio si di piccolo moto,
Col ventre resuppino e col capo depresso
non star, e sta coperto ben di notte;
el capo ti posa e tien la mente lieta.
Fuggi lussuria e attienti alla dieta.
Può essere considerato un inventore anche nel settore salute?
Sì, in un certo senso Leonardo è stato un inventore anche in ambito medico. Per esempio, annota nelle sue spese l’esigenza di far riparare i suoi occhiali, forse soffriva di presbiopia e quindi inventa un prototipo delle lenti a contatto che avrà difficoltà a tagliare. Ancora oggi, con i suoi disegni, continua a suggerire importanti soluzioni chirurgiche. Un chirurgo inglese osservando i suoi disegni capì che le valvole sintetiche triangolari creano meno stress ai tessuti cardiovascolari rispetto a quelle quadrate e che questo contribuì ad agevolare la degenza dei suoi pazienti. Leonardo inoltre fu anche un grande psicologo.
In che senso Leonardo Da Vinci può essere associato alla psicologia?
Leonardo scrisse la frase «Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire». Dunque, era conscio di quello che oggi suggeriscono tutti gli esperti di benessere e di psicologia, oltre che il buon senso: che solo se si riesce a vivere giornate serene e soddisfacenti, si può riposare tranquilli. Ma sono sue anche molte altre massime che possono essere considerate mantra di felicità e insegnamenti preziosi. Nei suoi scritti traspare molta positività e tantissimi suggerimenti etici e se vogliamo diplomatici. È autore di barzellette, alcune delle quali irriverenti, concepite per tenere alto l’umore delle corti che frequentava. Anche per questo motivo è nata una simpatica collaborazione con l’attore comico Germano Lanzoni, conosciuto anche come l’interprete del noto marchio de “Il Milanese Imbruttito”. Con Gegio stiamo ripercorrendo alcuni vissuti del genio fiorentino in quel di Milano, analizzando proprio il suo aspetto goliardico e comico. La comicità è un ottimo toccasana per la salute come lo dimostreranno secoli dopo il Beato sacerdote carmelitano Angelo Paoli (1642-1720), e il nostro contemporaneo medico Hunter Adams (noto come Patch Adams).
Leonardo era attento all’ambiente?
Leonardo amava la natura e credeva che fra natura e organismo umano ci fosse un parallelismo molto forte, tanto che paragonò la circolazione sanguigna, la carne e le ossa umane ai fiumi, alla terra e alle rocce del nostro pianeta. Ai suoi tempi non c’era ancora un’emergenza ambientale, ma se Leonardo Da Vinci fosse vivo oggi, potrebbe sicuramente dire una frase come «se inquini l’ambiente stai inquinando il tuo corpo».
Alcuni biografi del genio analizzando i suoi scritti gli attribuiscono un carattere cinico. Effettivamente dai suoi innumerevoli appunti non sembrano mai trasparire emozioni proprio perché non si lascia mai andare a considerazioni emotive. Lo si denota anche quando appunta la morte del padre o di Caterina, molto probabilmente la sua madre naturale, ma non è così, Leonardo mostrò più volte un innato amore nei confronti della sua prima maestra, la natura e per questo considerava riprovevole qualsiasi forma di violenza ingiustificabile nei confronti di animali indifesi. Era solito acquistare degli uccelli dai mercati per liberarli e denunciava nei suoi appunti il comportamento barbaro di alcuni artigiani di specchi che gli erano molesti e che in compagnia delle guardie svizzere del Papa, dopo essersi ubriacati si dilettavano a sparare ai volatili indifesi coi loro archibugi.
Alcune delle sue scoperte
L’attività di pompa del cuore
Leonardo era particolarmente affascinato dal cuore e dal sistema dei vasi sanguigni, per cui investì molto tempo ed energie per cercare di scoprirne il funzionamento.
* Attraverso esperimenti di autopsie, specie di cuori di bue, e la tecnica dei calchi in cera, l’artista fece una serie di importanti scoperte. Per esempio, descrisse per primo le quattro cavità cardiache, distinguendo i ventricoli dagli atri “auricole”, identificò gli atri come camere cardiache distinte e capì che non erano camere passive bensì cavità contrattili.
* I suoi preziosi studi di botamica lo portano fuori strada, ERRONEAMENTE PENSAVA CHE IL CUORE AVESSE UNA FUNZIONE DI RISCALDAMENTO DEL SANGUE E QUINDI DEL CORPO, riteneva che tutte le vene e arterie nascessero dal cuore perché, come nella radice di una pianta, le più grosse sono in vicinanza del muscolo cardiaco e si espandono in ramificazioni sempre più sottili ma nonostante tutto ….
* …. l’artista individuò e descrisse varie strutture, come le arterie coronarie e i seni aortici, e si dedicò allo studio delle valvole, capendo che mitrale e tricuspide sono costituite non solo da lembi, ma anche da apparati tensori come muscoli papillari e corde tendinee e che l’aorta è tricuspide.
Il funzionamento del cervello e del sistema nervoso
Fra i desideri di Leonardo, c’era anche quello di comprendere i percorsi seguiti dal sistema nervoso e la forma del cervello. Attraverso lo studio di teschi, l’iniezione di cera fonduta nella cavità cranica di animali e persone decedute, la dissezione di cervelli, riuscì a scoprire e poi a riprodurre l’esatta forma dei ventricoli del cervello. Secondo il genio, uno dei due ventricoli conteneva il “senso comune”.
* Nei suoi disegni raffigurò anche i bulbi oculari, i nervi ottici a forma di X, il chiasma ottico formato dai nervi ottici prima che raggiungano il cervello, i lobi olfattivi e alcuni nervi cranici.
* Secondo l’artista, gli occhi catturavano le informazioni visive e queste, attraverso i nervi, arrivavano fino al cervello e al senso comune. Qui venivano rielaborate e trasportate al midollo spinale e da, qui, attraverso al sistema nervoso e ai muscoli, a tutto il corpo.
L’esistenza del seno mascellare
A Leonardo spetta anche il primato di aver descritto il seno mascellare, uno dei quattro seni paranasali, le cavità situate all’interno delle ossa del cranio che comunicano con le cavità nasali.
* Nei suoi scritti, Leonardo lo definisce come “vacuo dell’osso sostenitore o armatura della guancia”.
* È inoltre il primo artista a dipingere correttamente il seno frontale, dietro le sopracciglia, e la dentatura umana in tutte le sue parti, comprese le radici, che secondo lui sono collegate proprio al seno mascellare.
Il ruolo dell’occhio
Durante i suoi studi, Leonardo bollì un occhio di bue in una chiara d’uovo, per sezionarlo e studiarne l’interno. Scoprì così retina e nervo ottico, inoltre capì la visione stereoscopica, quella tridimensionale insomma, riportando le osservazioni nei suoi disegni.
* Non solo. L’artista comprese che l’occhio, a differenza di ciò che si pensava a suoi tempi, non è un organo che emette, ma al contrario riceve “razzi”, raggi luminosi.
* Secondo Leonardo il nervo ottico emergeva posteriormente dall’occhio andando a stabilire delle connessioni con il cervello; la funzione visiva dell’occhio risiedeva nel cristallino (lente oculare) e non nella retina; oltre alla visione distinta degli oggetti, posti lungo la linea centrale, esisteva anche una sensibilità visiva più limitata per le cose poste al di fuori di tale linea; l’anima interpretava le immagini provenienti da entrambi gli occhi.
L’invecchiamento dei vasi e l’arteriosclerosi
Leonardo fu uno dei primi a scoprire che con il passare degli anni i vasi sanguigno tendono a ingrossarsi, ostacolando il passaggio del sangue. È il primo ad illustrare con i suoi disegni elementi anatomici del corpo umano inventando addirittura l’immagine esplosa. Suggestiva è l’immagine di un feto e la sezione degli organi genitali maschili e femminili. Proverà anche a formulare delle concezioni in merito all’anima del feto che riteneva che fosse lo stesso della madre, teoria che abbandonerà perché entrava in contrasto con i precetti cattolici e soprattutto perché, da uomo di scienza che era, abbandonava qualsiasi teoria che non fosse provabile con il suo metodo scientifico. Prima di ricevere il veto del papa a condurre autopsie, un dì attese pazientemente nell’ospedale di Santa Maria Nuova in Firenze che un uomo che dichiarava di avere più di cento anni dolcemente spirasse. Costui non accusava dolori ma solo una forte debolezza. Dopo averne fatto “notomia” scoprì le cause dell’alteriosclerosi.
* Quindi, sebbene l’artista abbia parlato di vene e non di arterie, in un certo senso si può dire che ha individuato l’arteriosclerosi, ossia una condizione caratterizzata da un indurimento e una perdita di elasticità delle pareti delle arterie e dalla presenza, al loro interno, di accumuli di colesterolo e altro materiale. Infatti, scrisse “li vecchi che vivano con sanità, moiano per carestia di nutrimento; e questo accade, perché elli è ristretto al continuo transito dalle vene [...] per lo ingrossamento della pelle d’esse vene, successivamente, insino alle vene capillari, le quali sono le prime che interamente si richiudano”.
ogni parte commentata da un medico, che condivide o critica la scoperta e ne illustra il valore
Box
“Inventò” anche il vegetarianesimo? FALSO
Molti ricercatori, partendo dalle liste della spesa, da ricettari di cucina e da altri documenti attribuiti a Leonardo, sono giunti alla conclusione che l’inventore fosse vegetariano. In effetti, in un suo documento Da Vinci scrisse FALSO “verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, e anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto” .
ILLUSTRI STUDIOSI VINCIANI RITENGONO CHE LEONARDO FOSSE VEGETARIANO MA IO SONO CONVINTO DEL CONTRARIO. NELLE FRASI CHE ABBIAMO LETTO SUI SUGGERIMENTI PER PRESERVARE LA SALUTE LEONARDO NON SI PRONUNCIA AFFATTO IN MERITO ALL’ALIMENTAZIONE DI VERDURE O DI CARNE, MA SI LIMITA A DARE DEI CONSIGLI GENERICI COME IL SEGUENTE
. Sicome il mangiare sanza voglia fia dannoso alla salute
così lo studio sanza desiderio guasta la memoria,
e no' ritiene cosa ch'ella pigli.
Sicuramente era molto attento all’alimentazione e attribuiva un legame molto forte fra dieta e salute. Possedendo vigneti e oliveti, si interessava al vino e all’olio, ma anche al pane e alla sua filiera e in generale a tutti i cibi locali. Inoltre, usava spezie e ingredienti naturali come curcuma, aloe, zafferano, fiori di papavero, fiordalisi, ginestre, olio di semenza di senape e olio di lino. In questo senso può essere considerato come un precursore anche del vegetarianesimo e della sana alimentazione.
Precursore in cucina
L’attenzione e l’interesse di Leonardo Da Vinci per l’alimentazione sono dimostrati anche dal fatto che l’artista inventò diversi strumenti da cucina, per esempio un affettauova a vento, uno spiedo a eliche rotanti che giravano con il calore della fiamma, macchinari e arnesi per pelare e tritare gli ingredienti, oggetti predecessori del cavatappi, sistemi per affumicare i cibi e la macchina del freddo. VERO
Servizio di Silvia Finazzi.