Grigorovici Daniela Cristina - L'equilibrio della natura nella mente di chi osserva.

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Grigorovici Daniela Cristina è nata nel comune Halaucesti, Iasi (Romania), vive a Roma da 15 anni, ed è da qui che prende coscienza la sua passione per la pittura.
È un'autodidatta, sin da bambina disegna sui suoi quaderni di scuola trasformandoli in
esplosivi appunti di fantasia. L'energia dell'impulso creativo matura in estro quando incontra una docente di arte di una scuola romana.
L'insegnante, oramai in pensione, dona alla Grigorovici gli stessi strumenti didattici dei suoi piccoli allievi e le infonde l'incipit per "dipingere il suo equilibrio psicologico".

 

In principio la sua ricerca è spasmodica: vuole apprendere, scoprire, sperimentare.
Frequenta artisti, mostre, fiere ma non disdegna l'uso di internet per apprendere le più
disparate tecniche. Un giorno, finalmente, le si palesa su una sua tela un vaso di crisantemi: il dono
per l'iniziato all'arte.

Nel 2003 l'hobby diventa un mestiere, comincia un percorso professionale che la vede in
continua ascesa ma è il 2015 l'anno che consacra la sua arte. L'artista è pronta per partire.
A gennaio partecipa alla prima edizione della Biennale d’arte di Cesenatico, Premio Leonardo
da Vinci 2015, nello stesso mese è a Roma per il “Roma Open Art 2015”. A marzo la ritroviamo
prima a Forlì per il “Vernice Art Fair” 13 edizione e poi ad “Arte Cremona” Fiera d’arte
contemporanea e moderna. In aprile partecipa a “PaviaArt 2015” 3 mostra mercato d’arte moderna
e contemporanea, mentre a giugno ritorna a Cesenatico per una mostra collettiva dove riceve il
trofeo "Artista dell'anno". Rientrata nella sua città di adozione, Roma, partecipa ad “Artisti Via
Giulia”, una collettiva allestita in una prestigiosa galleria. Sempre a Roma è ospite speciale nella
manifestazione “Alb Art” Artisti Albanesi del Lazio svoltasi presso il salone dell’Ambasciata di
Albania.
Il 2015 è anche l'anno dei riconoscimenti: ad aprile è in Francia, a Cannes, per ricevere il
premio del 1° Grand Prix De La Cote D’Azur e a luglio, nella città d'arte di Venezia, ritira il
prestigioso riconoscimento del Premio Biennale per le Arti Visive “Leone dei Dogi”.
Arricchita dai suoi successi riprende con entusiasmo a sperimentare. Concepisce la pittura a
goccia, così la ama definire, frutto delle continue elaborazioni che sfociano in un effetto
tridimensionale.
L'astrattismo si impone sul figurativo ma le dinamiche dei volumi e dei colori apprese da
maestri sacri come Savador Dalì persistono rafforzandosi.
Le opere astratte non dovrebbero mostrare alcun riferimento con la realtà ma i suoi dipinti ci
riportano in mondi e dimensioni possibili, estremamente lontani o vicini, nell'irraggiungibile
invisibile macrocosmo o vicinissimo e altrettanto impalpabile microcosmo.
L'artista riproduce le stesse dinamiche delle nebulose di galassie specularmente connesse con le
dimensioni quantistiche della materia.
Il colore prende spazio sulla tela fagocitando i pigmenti più densi, mostrandosi come un
marmo tagliato percorso da venature, come un fiume che solca il suo letto nella terra arsa o ancora
come un fulmine che irrompe nel cielo terso, libero, come è libero l'impulso dell'artista.
L'arte è esigenza e l'esigenza di Grigorovici Daniela Cristina e di riportare l'equilibrio
invisibile della natura nella mente di chi osserva le sue opere.

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